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La legge 13 gennaio 1994, n. 43 ha introdotto nell’ordinamento italiano la cambiale finanziaria avvicinando così il nostro sistema finanziario agli standar propri dei sistemi più evoluti. Si tratta di uno strumento che potrà costituire un’alternativa ai canali bancari per la provvista di credito da parte delle imprese e per gli impieghi dei risparmi privati e di quelli gestiti, riducendo in tal modo l’eccessiva funzione di intermediazione del sistema bancario e favorendo una diversificazione di portafoglio.

Gli autori, dopo aver ripercorso le esperienze di alcuni fra i paesi industrializzati in merito all’origine e all’evoluzione delle varie forme di commercial papers, analizzano le caratteristiche, le potenzialità e i limiti delle cambiali finanziarie italiane, ne approfondiscono le tecniche di emissione, gli aspetti contabili e il regime fiscale e, con l’aiuto di due simulazioni, ne evidenziano i margini di convenienza economica. Il libo contribuisce a richiamare l’attenzione delle imprese e degli operatori finanziari – e di tutti coloro che sono interessati all’efficienza e alla modernità del mercato finanziario italiano – su questo strumento perché esso possa effettivamente esplicare tutte le possibilità applicative.

Marco Levis e Marco Malvicini, dottori commercialisti, esperti in area finanza, collaborano regolarmente con il quotidiano e i periodici del Gruppo Il Sole 24 Ore.

Prefazione
d
i Attilio Ventura

Apparirà per lo meno curiosa questa mia breve prefazione a un volume dedicato all'analisi delle caratteristiche tecniche di uno strumento finanziario negoziabile, ma a breve termine, e quindi strumento di mercato monetario.

Provo sempre soddisfazione quando in maniera precisa, approfondita e soprattutto mirata al mondo degli utenti si compie opera di diffusione di cultura finanziaria, di cui il nostro Paese ha una particolare necessità. Sono operazioni che vanno incoraggiate e sostenute perché, in generale, destinate ad accrescere la visibilità e la conoscenza delle iniziative atte ad avvicinare il nostro sistema finanziario agli standard propri dei sistemi più evoluti.

Considero infatti l'introduzione nel nostro ordinamento della cambiale finanziaria un passo in questa direzione. Colma la lacuna - che anche altri Paesi con sistemi tradizionalmente orientati al credito hanno proceduto a colmare - rappresentata dall'assenza delle condizioni necessarie, ancorché non sufficienti, affinché possa istituirsi e svilupparsi un mercato dei titoli a breve termine privati. L'ampliamento della gamma di strumenti di finanziamento negoziabili per le imprese, consentendo un più ampio ricorso al mercato, concorre al riequilibrio della loro struttura finanziaria - troppo orientata al credito bancario -, con indubbi effetti positivi in termini di flessibilità alle variazioni di prezzo. Inoltre, l'arricchimento di una componente privata del mercato, di per se benefica, può contribuire allo sviluppo dell'intero mercato mobiliare per la finanza privata: non solo perché in questa occasione e stato offerto un incentivo concreto alla quotazione, prevedendo condizioni più vantaggiose per le società quotate in mercati regolamentati, ma anche perché avvezza le imprese alla trasparenza, indispensabile affinché il contributo degli investitori al finanziamento delle stesse possa rivelarsi consistente.

Ovviamente, come peraltro viene messo in luce in questo lavoro, per la diffusione, sia dal lato dell'offerta sia dal lato della domanda, di questo nuovo strumento finanziario non basta la definizione di una disciplina potenzialmente in grado di sollecitarne la convenienza e l'interesse. Occorrono istituti nuovi per il nostro sistema - come quello del rating - e un vero cambiamento nei confronti del mercato da parte, oltre che delle imprese, degli intermediari naturalmente più vicini alle imprese, di cui avvertiamo i primi segnali.

Introduzione

Con l'emanazione della legge 13 gennaio 1994 n. 43 è stata introdotta nel nostro ordinamento la cambiale finanziaria. Il nuovo strumento ha ottenuto gli ultimi chiarimenti operativi con le istruzioni della Banca d'Italia in materia di raccolta del risparmio da parte di soggetti diversi dalle banche - pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale del 13 dicembre 1994 - che ne hanno previsto l'entrata in vigore a partire dal giorno 27 dello stesso mese.

Questo strumento potrà costituire una possibile alternativa ai canali bancari per la provvista di credito da parte delle imprese e per gli impieghi dei risparmi privati e di quelli gestiti. Non e infatti difficile immaginare come, per aziende ben conosciute e radicate a livello locale, possa risultare agevole ottenere la fiducia dei risparmiatori, utilizzando l'ampia forbice attualmente esistente fra il costo effettivo della provvista finanziaria ed i rendimenti netti degli impieghi bancari della clientela privata.

Le cambiali finanziarie sono titoli di credito all'ordine - equiparate per ogni effetto di legge alle cambiali ordinarie introdotte e regolamentate con il R.D. 14 dicembre 1933, n. 1669 - con durata compresa fra i tre e i dodici mesi, trasferibili per girata esclusivamente con la clausola "senza garanzia". Questo volume si prefigge lo scopo di analizzare, in un'ottica applicativa, gli aspetti generali, civilistici e fiscali di questo nuovo prodotto che costituisce un importante tassello nel processo di modernizzazione che sta caratterizzando il mercato finanziario italiano. L'emissione di questi titoli di credito e infatti accessibile, soddisfatte alcune condizioni, ad ogni tipo di società allargando enormemente il numero dei soggetti in condizione di rivolgersi direttamente al mercato del credito. La prima parte del lavoro espone sinteticamente le caratteristiche di prodotti analoghi, da diversi anni diffusi sui principali mercati finanziari, con particolare riferimento alla situazione statunitense ed alle modalità operative adottate in Francia, Gran Bretagna e sull'Euromercato.

La seconda parte riepiloga le caratteristiche delle polizze di credito commerciale che, prima della legge 43/94, rappresentavano, pur con caratteristiche sostanzialmente differenti, il principale strumento di provvista di credito al di fuori dei canali bancari. L'ultima sezione del volume si sofferma approfonditamente sulle caratteristiche delle cambiali finanziarie, esemplificandone le modalità di emissione e ripercorrendo l'iter formale dell'intera operazione.

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