Paradossi in tribunale sul deposito tardivo della
tassa società
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L’ultimo
dei ripetuti aggiustamenti relativi alla «tassa annuale sulle
società», ora soppressa, prevedeva, fra l'altro, che coloro i
quali avessero omesso di effettuare il regolare versamento entro il
30 giugno 1992 potessero farlo, sulla base dei nuovi importi, entro
il successivo 31 ottobre, con l'applicazione di una soprattassa
ridotta del 6'% (legge 359/1992).
Collegato al pagamento della tassa, dal 1988 vigeva l'obbligo di
depositare, entro il 31 luglio di ogni anno, l'attestazione del
versamento presso la cancelleria del tribunale di iscrizione. In
base a un principio di diritto comune, si è sempre ritenuto che
l'intendimento del legislatore fosse quello di fissare l'obbligo del
deposito |
entro il termine ordinario di un mese
dall'avvenuto pagamento. Paradossalmente, le società che versarono
la tassa entro il 31 ottobre 1992, presentando l'attestazione di
pagamento entro il successivo mese di novembre presso la cancelleria
del tribunale di Torino, si sono viste notificare la sanzione di
lire 100mila per il tardivo deposito. Secondo la cancelleria,
dunque, si sarebbe dovuto in ogni caso depositare entro il 31 luglio
1992 l'attestazione del versamento non ancora effettuato, il che
può rappresentare un problema anche per i contribuenti più
scrupolosi. É l’ennesima dimostrazione di assoluta mancanza di
coerenza e organicità del nostro sistema fiscale.
M. Le. |