Quando le commissionarie
librarie che operano nel settore degli abbonamenti a periodici
hanno rapporti con editori Ue, effettuano l'acquisto
intracomunitario delle pubblicazioni in abbonamento e la cessione
delle stesse ai clienti italiani.
Nello svolgimento di tale attività le commissionarie possono
assolvere agli obblighi Iva secondo due modalità distinte:
-
determinare
la base imponibile degli acquisti intracomunitari dei
periodici sulla base del prezzo di vendita al cliente
finale, ridotto della percentuale di resa forfettaria. In
questo caso l'Iva non è detraibile e per le vendite
successive non vi è obbligo di emettere fattura. Il
documento di addebito del corrispettivo, se emesso, deve
recare l'annotazione che si tratta di operazione per la
quale l'imposta è stata assolta dall'acquirente
intracomunitario in base all'articolo 5, comma 1, del Dm 9
aprile 1993;
-
effettuare gli acquisti
intracomunitari con il regime ordinario, in base all'opzione
prevista dall'articolo 5, comma 2, del Dm 9 aprile 1993. In
questa ipotesi, per le vendite successive, l'Iva si
applicherà con le norme speciali dell'editoria ai sensi
degli articoli 1 e 2 del decreto ministeriale 9 aprile 1993.
L'adozione di tali
modalità operative appare corretta quando le pubblicazioni
riportano il prezzo di vendita al pubblico nel territorio dello
Stato.
Le pubblicazioni estere di norma espongono al loro interno le
condizioni di abbonamento, tra le quali figura il prezzo,
generalmente espresso in valuta estera, diversificato secondo
l'area geografica cui le medesime sono destinate. Ci si chiede
quali modalità operative debbano essere adottate nel caso in cui
le pubblicazioni Ue non rechino le condizioni di abbonamento, e
quindi il prezzo di vendita delle stesse.
L'articolo 5, comma 2, del Dm 9 aprile 1993 prevede espressamente
l'ipotesi di assolvimento dell'Iva per l'acquisto intracomunitario
di prodotti editoriali privi dell'esposizione del prezzo di
vendita al pubblico nel territorio dello Stato. Di fatto, il
disposto di tale articolo porterebbe a ritenere che l'eventuale
inesistenza del prezzo di vendita al pubblico al momento
dell'acquisto intracomunitario non faccia venir meno l’obbligo
di applicare il regime speciale sulle cessioni successive.
La norma richiama infatti gli articoli 1 e 2 del decreto 9 aprile
1993 (che riguardano rispettivamente le annotazioni obbligatorie e
l’opzione per l’applicazione dell’imposta in base al numero
di copie vendute), mentre tralascia ogni riferimento al successivo
articolo 3 (che formalizza, tra l’altro, l’obbligo di tale
indicazione).
Sembrerebbe quindi che, anche in mancanza del prezzo di vendita al
pubblico, al momento della cessione al cliente finale tornino
comunque applicabili le disposizioni previste per il regime
speciale dell’editoria quali risultano dagli articoli 1 e 2 del
Dm 9 aprile 1993. Invero, la manifestazione del prezzo può essere
considerata connaturale al sistema di assolvimento dell'Iva
nell'ipotesi di consegna o spedizione di singole copie, mentre
appare formalistica nel caso di cessioni in abbonamento. Nel primo
caso, l'articolo 1, comma 2, lettera e) del Dm 9 aprile 1993
richiede l'annotazione sull'apposito registro del prezzo di
vendita di ciascuna copia per determinare l'ammontare dei
corrispettivi relativi alle copie consegnate o spedite, diminuite
di quelle che costituiscono la resa forfettaria.
Invece, per le cessioni di pubblicazioni effettuate in
abbonamento, la lettera g) dello stesso articolo richiede
l'annotazione sul registro dei soli corrispettivi riscossi,
comprensivi dell'imposta e ridotti della percentuale di
forfettizzazione della resa.
La circolare ministeriale 63 del 7 agosto 1990 ha sottolineato
che, nel caso degli abbonamenti, la base imponibile non deve
essere determinata con riferimento alle copie consegnate o
spedite, bensì in relazione ai corrispettivi dell'abbonamento e
che, per individuare il momento impositivo, assume rilevanza non
soltanto il pagamento anticipato degli acconti, ma anche
l'emissione dei documenti di addebito riferiti agli acconti o
all'intero importo. Se questi sono i momenti e gli importi che
rilevano (si pensi a un addebito anticipato dell'intero importo
dell'abbonamento), ne consegue come sia irrilevante che su tutte
le copie che giungeranno successivamente all'abbonato debbano
apparire gli importi del prezzo di abbonamento, magari ampiamente
e variamente differenziati a seconda del momento di stipulazione
dello stesso. Alla luce di queste considerazioni parrebbe quindi
che la commissionaria che effettui la cessione in abbonamento di
prodotti editoriali privi dell'indicazione del prezzo di vendita
al pubblico nel territorio dello Stato, attraverso acquisti
intracomunitari e conseguenti cessioni interne, debba applicare le
regole dettate dall'articolo 5, comma 2, del Dm 9 aprile 1993,
effettuando gli acquisti in base al regime ordinario e applicando
il regime speciale nella fase di successiva commercializzazione.
Marco Levis |