Con
lapprovazione del prospetto informativo da parte della Consob
(si veda "Il Sole-24 Ore" del 25 febbraio), le imprese
che intendono finanziarsi attraverso le cambiali finanziarie
introdotte dalla legge 43/94 potranno utilizzare d canale
privilegiato della sollecitazione al pubblico risparmio.
Vediamo i principali aspetti fiscali di questo strumento, che
riguardano sia limposizione diretta, sia limposizione
indiretta.
1) Imposte dirette
a) Cessione. Per il cedente persona
fisica, il provento derivante dalla cessione di cambiali
finanziarie non assume rilevanza ai fini delle imposte dirette,
perché risulta privo del requisito della predeterminazione
prescritto per i redditi di capitale dall'articolo 41, comma 1,
lettera h), Tuir.
Tale provento non rientra nemmeno fra i redditi diversi, perché
non è compreso nellelenco tassativo contenuto nel successivo
articolo 81.
Per contro, nel caso in cui il cedente sia titolare di reddito dimpresa,
il provento conseguito configura un ricavo ai sensi dellarticolo
53, comma 1, lettera c), Tuir in quanto corrispettivo della
cessione di titoli di credito emessi in serie.
b) Incasso. Il soggetto che detiene le
cambiali finanziarie alla data di scadenza delle stesse realizza
un provento che, se viene conseguito |
nell'esercizio
di impresa commerciale, concorre a formare il reddito dimpresa
per lammontare maturato nel periodo di imposta.
Per quanto riguarda le modalità di riscossione, larticolo 3
della legge 43/94 prevede che le società, gli enti e le imprese
che emettono cambiali finanziarie devono operare, allatto del
pagamento, sui proventi indicati sulle cambiali, la ritenuta di
cui allarticolo 26, comma 1, del Dpr 600/73 fissata nella
misura del 15 per cento.
La ritenuta viene riscossa a titolo di acconto nei confronti
delle società di capitali e di persone, degli enti commerciali
e delle imprese individuali, mentre è a titolo d'imposta per le
persone fisiche, gli enti non commerciali e i fondi comuni di
investimento.
In base all'articolo 93, comma 2, Tuir le ritenute applicate a
titolo d'acconto nei confronti delle persone giuridiche sono
scomputabili "nel periodo d'imposta nel quale i
redditi cui afferiscono concorrono a formare il reddito
complessivo, ancorché non siano stati percepiti e assoggettati
a ritenuta.
L'importo da scomputare è calcolato in proporzione
all'ammontare degli interessi e altri proventi che concorrono a
formare il reddito".
Per gli altri soggetti trovano invece applicazione le
disposizioni dell'articolo 19, |
comma l, Tuir. In caso di cessione del titolo
prima della scadenza, il giratario dovrà tenere conto della
ritenuta corrispondente al rateo di interessi maturato in capo
al cedente.
2) Imposte indirette
Iva. L'articolo 2, comma 2, della
legge 43/94 stabilisce che ai fini dell'imposta sul valore
aggiunto le operazioni relative alle cambiali finanziarie sono
assoggettate al regime previsto per i prestiti obbligazionari.
L'emissione e il collocamento delle cambiali finanziarie sono
quindi esclusi dal campo di applicazione dellIva, mentre gli
atti dispositivi relativi a tali titoli successivi alla loro
emissione, nonché le prestazioni di mandato, mediazione e
intermediazione connessi agli stessi titoli rientrano
nell'ambito delle operazioni esenti.
Imposta di bollo. L'articolo 2, comma
- l, della legge 43/94 ha integrato 1'articolo 6, n. 4 della
Tariffa parte prima, allegato A al Dpr 642/72, stabilendo che le
cambiali finanziarie sono soggette all'imposta di bollo nella
misura proporzionale di 100 lire per ogni milione o frazione di
esso.
Imposta di registro. Con riferimento
all'articolo 8, comma l, della Tabella allegata al Dpr l 31/86,
per l'emissione delle cambiali finanziarie, in quanto titoli di
massa, non sussiste l'obbligo di registrazione.
Marco Levis |